Una sola esenzione Imu nel caso di separazione di fatto dei coniugi.

Una sola esenzione Imu nel caso di separazione di fatto dei coniugi.

I coniugi, pur in assenza di una formale sentenza di separazione legale, possono essere separati di fatto. Con la separazione di fatto il nucleo familiare si divide.

L’abitazione principale non potrà essere più identificata con la casa coniugale.

Ai fini dell’agevolazione imu, solo la separazione legale dei coniugi consente di presumere la costituzione di due autonomi nuclei familiari e quindi di due abitazioni principali.

Giuridicamente la separazione di fatto non è riconosciuta, pertanto ci si chiede se in tal caso bisogna o meno pagare l’imu.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24294 del 3 novembre 2020, ha stabilito che non è tenuto a versare l’Imu chi è separato di fatto.  Elemento indispensabile è la residenza nell’immobile per il quale richiede le agevolazioni.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente che aveva mantenuto la dimora nell’abitazione familiare, mentre l’altro coniuge con i figli si erano trasferiti in un immobile sito in altra città.

L’amministrazione finanziaria riteneva che il coniuge che aveva mantenuto la dimora nell’abitazione familiare, non poteva essere esonerato dal pagamento dell’Imu.

La Commissione Tributaria Provinciale e quella Regionale hanno confermato la tesi dell’amministrazione finanziaria.

La Cassazione, ha considerato errato il giudizio della Commissione tributaria regionale.  Ha escluso l’agevolazione Imu per il solo fatto che i due coniugi vivessero in due abitazioni diverse.

Difatti, non era stato considerato che il ricorrente era residente presso l’immobile in questione e che l’altro coniuge non aveva beneficiato di tale agevolazione.

Con l’ordinanza n. 7238 del 15 marzo 2021, i giudici della Corte di Cassazione, hanno invece stabilito che per fruire dell’agevolazione prevista per l’abitazione principale, occorre che l’immobile costituisca non soltanto la residenza del contribuente ma anche la dimora abituale dello stesso e dei suoi familiari.

La unitarietà della residenza familiare viene meno a seguito di separazione legale tra i coniugi perché con essa cessa l’obbligo di convivenza.

Il contribuente, precisa ancora la Corte dovrà provare che, pur in assenza di un formale provvedimento di separazione legale, si è avuta una separazione di fatto e quindi il venire meno di quell’accordo che determina la unitarietà della residenza familiare; disgregandosi il nucleo familiare, l’abitazione principale non potrà quindi in tal caso essere più identificata con la casa coniugale.

Nell’ordinanza più recente la n. 17408 del 17 giugno 2021, la Cassazione nega l’esenzione IMU.  Nel caso in cui i due coniugi abbiano destinato due diversi immobili ad abitazione principale, anche se ubicati in Comuni diversi. Il contribuente può beneficiare dell’agevolazione fiscale prevista per l’abitazione principale solo nel caso in cui in riferimento alla stessa unità immobiliare, tanto il possessore quanto il suo nucleo familiare non solo vi dimorino stabilmente, ma vi risiedano anche anagraficamente.

Pertanto, non possono coesistere due abitazioni principali riferite a ciascun coniuge sia nell’ambito dello stesso comune o di comuni diversi

Possiamo concludere affermando che, per qualificare un immobile abitazione principale ai fini Imu, con la conseguente esenzione, è necessario che detto immobile sia la residenza ed il domicilio dei componenti del nucleo familiare.

Tale vincolo sussiste anche se i diversi immobili utilizzati dai familiari dovessero essere ubicati in comuni diversi.

 

 

 

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